lunedì 4 giugno 2012

Il Convegno missionario giovanile è colori, è festa, è vita!




Ciao a tutti! Mi chiamo Francesca, ho 24 anni e scrivo da Reggio Calabria. Non è semplice racchiudere in poche righe i momenti di questa esperienza che definisco unica, ma soprattutto ricca di spunti per riflettere.
Questa per me è la prima partecipazione al COMIGI , grazie alla proposta fattami da sr Consuelo e se dovessi definirlo, direi che COMIGI è colori, è festa, è vita.

Il tema di quest'anno dal nome “da discepoli a testimoni”, ci ha visti coinvolti nei panni dell 'apostolo Pietro. Come lui, siamo tutti discepoli e siamo tutti testimoni e soprattutto come ci faceva notare Don Amedeo Cristino non si smette mai di essere discepoli e mai di essere testimoni.
Siamo sempre discepoli, è Dio che ci guida nella nostra missione, siamo chiamati a confermare la nostra fede ogni giorno, siamo anche testimoni, ed è un dovere esserlo, è nostro dovere farci promotori del Vangelo per chi non ha ancora visto la bellezza, l'amore e il senso della vita che è nella Parola.

Ogni giorno come Pietro siamo chiamati a gettare le reti, ogni giorno siamo chiamati a scegliere. Dio non ci impone di seguirlo o di amarlo, lui ci ama e spera che noi facciamo lo stesso. Tutti siamo come Pietro, figli di un Padre che ci chiama, e molte volte ci coglie impreparati poiché non riusciamo a rispondere alla sua chiamata e ed essere testimoni di questo amore grande. Personalmente, mi sento continuamente chiamata da quel Padre che non ti condanna se sbagli ma è di conforto ed è lo stesso padre che ci indica la strada, accogliendoci come nella parabola del figliol prodigo. Così facendo ci ama, senza molte parole e ci invita a fare lo stesso con gli altri, ci invita in questo modo ad essere testimoni, ci manda missionari “semplici come colombe, arguti come serpenti”.

Mi è capitato in quei giorni di prendere a caso un segnalibro, che riportava la seguente citazione:
“tu sei prezioso ai miei occhi io ti amo!”(IS. 43,4 )


e allora mi sono detta se Dio mi ama, ci ama ,che paure possiamo avere, se siamo qui e in un certo senso siamo stati scelti. Sentiamoci forti, e sentiamoci vivi, missionari dell'amore che riceviamo ogni giorno.

Il Comigi è stato motivo di crescita personale, spunto per riflettere, ognuno mi ha lasciato qualcosa, anche chi mi ha donato solo uno sguardo, un sorriso, mi ha già dato tanto. Voglio fare tesoro di tutto questo e diventare missionaria a partire dalla piccola realtà, affinchè quanto detto e appreso non rimangano solo belle parole date dall'entusiasmo. Comigi può essere l'inizio o la continuazione di un cammino, lungo, forse difficile, ma pieno di gioia, ne sono convinta. Tutti siamo missionari. Lo sono tutti coloro che hanno nuovi occhi per vedere ciò che ancora gli altri non percepiscono. E' nostro dovere essere testimoni non solo con le parole, ma con i piccoli gesti e la preghiera.

Nel corso del convegno sono stata particolarmente colpita dalle parole di padre Mario Bartolino, missionario passionista. Provo a riassumere in semplici frasi la carica emotiva che mi ha trasmesso. Essere missionari del vangelo Vuol dire mettere in pratica i valori che studiamo e apprendiamo. Chi se non un uomo come padre Mario può definirsi missionario? Sentirsi missionari è come avere una vocazione per la giustizia, essere missionari ci impone la difesa verso i più deboli, verso coloro che non hanno la forza, il coraggio, gli strumenti o la possibilità di far valere i propri diritti.

Molte volte ci definiamo cristiani e missionari ma poi giudichiamo e voltiamo le spalle al prossimo ed è proprio questo a mio avviso che va cambiato. La missione inizia da ora, inizia nelle nostre case, nella nostra vita e poi si estende ai confini del mondo.

Credo che il male di queste generazioni sia l'indifferenza ed è proprio questa che dobbiamo combattere con il nostro spirito missionario, cercando di mettere in pratica il Vangelo, con i fatti, impegnandoci concretamente nella realizzazione di nuovi modi di pensare, di accogliere, di vivere con l'altro e nel rispetto dell'altro. Come ha detto padre Bartolini, riferendosi allo sterminio di interi popoli indigeni, molte atrocità, si sono consumati nella totale indifferenza da parte di stati e istituti religiosi. Non è da meno ciò che succede oggi per le strade e nelle case, dove storie di violenze, abusi si registrano sotto lo sguardo indifferente di chi non intende prendersi le proprie responsabilità. Impegniamoci dunque in una lotta quotidiana, mettiamo in pratica i valori del Vangelo e gli insegnamenti di Gesù.

Grazie per l'amore che mi avete donato, auguro a me stessa e a tutti voi un buon cammino e una buona missione e spero di ritrovarvi tutti al prossimo comigi!
Francesca Scilla

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