sabato 22 dicembre 2012

Buon Natale!

Preghiera di Natale

Come vorrei che tu venissi tardi,
per avere ancora tempo di annunciare
e di portare la tua carità agli altri.
Come vorrei che tu venissi presto,
per conoscere subito, alla fonte, il calore della carità.
Come vorrei che tu venissi tardi,
per poter costruire nell'attesa,
un regno di solidarietà, di attenzione ai poveri.
Come vorrei che tu venissi presto,
per essere subito in comunione piena e definitiva con te.
Come vorrei che tu venissi tardi,
per poter purificare nell'ascesi,
nella penitenza, nella vita cristiana la mia povera esistenza.
Come vorrei che tu venissi presto,
per essere accolto, peccatore, nella tua infinita misericordia.
Come vorrei che tu venissi tardi,
perchè è bello vivere sapendo che tu ci affidi
un compito di responsabilità.
Come vorrei che tu venissi presto,
per essere nella gioia piena.
Signore, non so quello che voglio,
ma di una cosa sono certo:
il meglio è la tua volontà.
Aiutami ad essere pronto a compiere
in qualsiasi tempo e situazione
la tua volontà d'amore per noi,
adesso e al tempo della mia morte. Amen.

domenica 2 dicembre 2012

Appuntamenti dicembre 2012


Prima domenica di Avvento

Comincia con questa prima domenica di Avvento un nuovo “Anno liturgico”, cioè anno in cui si celebra e si rende presente il mistero di Cristo. La chiesa, infatti, celebra nel corso dell’anno l’intero mistero di Cristo: dall’incarnazione alla pentecoste e all’attesa del ritorno del Signore. In questa organizzazione cristiana del tempo, non si tratta esclusivamente di una retrospettiva su una salvezza accaduta nel passato; al contrario, il cristiano, redento nel battesimo, cerca costantemente di consolidare la propria salvezza spesso esposta ai rischi; cerca di rendere presenti, attuali, efficaci ed operanti gli eventi storici della salvezza recata da Cristo. Inoltre le celebrazioni dell’anno liturgico guardano anche al futuro; esse hanno una componente escatologica, in quanto attendono il ritorno del Signore per il definitivo compimento della salvezza.

La tensione tra presenza del Signore e attesa della sua venuta accompagna quindi la storia dei credenti in Gesù Cristo e caratterizza la loro spiritualità. La fede cristiana si realizza e si concretizza allora nell’anno liturgico che fonda e costruisce la vita cristiana. Quando la liturgia viene celebrata, Gesù Cristo, quale Sommo Sacerdote della Nuova Alleanza, si unisce all’assemblea celebrante in una azione comunitaria che ha per scopo la salvezza dei fedeli e la glorificazione del Padre celeste. 
In apertura di quest’anno liturgico nuovo, con l’Avvento (che significa “venuta”, e che nell’esperienza liturgica si coniuga sempre con l’“attesa”, con la“vigilanza”), il brano evangelico tratto dall’ultimo discorso di Gesù sulla sua venuta e la fine del mondo dà l’intonazione tematica alla liturgia della Parola. La prima lettura ci porta a un momento difficile della storia d’Israele. Ma un oracolo del profeta Isaia offre ai suoi concittadini una gioiosa speranza: le armi saranno trasformate in attrezzi per i campi, e sarà pace nel mondo. Quest’ oracolo di Isaia comincerà ad avverarsi solo con la venuta del Signore. San Paolo nella seconda lettura offre un richiamo severo ed urgente ai Romani. Ricorda loro che con la venuta del Signore la salvezza è stata portata a tutti gli esseri umani. Perciò è tempo di accogliere la salvezza come dono di vita, di svegliarsi dal sonno, di rigettare le opere delle tenebre, e di vivere in piena luce, comportandosi, con onestà, sotto lo sguardo del Signore. Per quanto riguarda il vangelo, esso ci scaraventa subito alla fine dei tempi e ci mette brutalmente di fronte alla venuta ultima del Signore. Infatti, l’incarnazione, che l’Avvento prepara, e la venuta del Figlio dell’uomo al tempo della fine non sono in opposizione, ma si richiamano e si illuminano a vicenda. 

Vi sono due venute del Verbo di Dio: una “oscura”, l’altra splendente di gloria, quella che dovrà venire. Il cristiano deve quindi vivere in stato di attesa e di vigilanza. E il suo atteggiamento viene sintetizzato da Matteo con un verbo caratteristico: “Vegliate”, poiché sorprendente, improvviso sarà l’arrivo del Signore. Soltanto il vegliare può evitarci di non essere colti alla sprovvista. Attendere la venuta del Signore non è quindi senza preoccuparsi della cosa fondamentale, il proprio rapporto con Dio, come i contemporanei di Noè; ma significa riconoscere di aver bisogno di salvezza, ammettere di essere peccatori e sentire l’esigenza-urgenza della conversione. E’ uno stile di vita pienamente attiva che rompe con le “opere delle tenebre”, come dice Paolo, cioè con la menzogna, l’ipocrisia, le vanità…e s’impegna nella costruzione di una città terrena più giusta, pacifica, fraterna e abitabile.

Abbè Joseph Ndoum
(tratto dalla newsletter Comboinsieme)

mercoledì 14 novembre 2012

Sulla via di Damasco - Cammino vocazionale

Le tappe del cammino

22-23 dicembre: Paolo e Gesù, il mistero della chiamata che cambia la vita;

23-24 febbraio 2013: Nicodemo e la croce, la ricerca, le domande, i dubbi, le fragilità del chiamato

4-5 maggio 2013: Tommaso e il risorto, dall'illusione al sogno, dalla delusione all'adesione della fede



Per iscriverti: Scrivi o chiama Suor Caterina Fodaro, Fodaro.cate@libero.it; tel. 3349649576



venerdì 2 novembre 2012

Commemorazione dei fedeli defunti

Ogni 02 Novembre, la Chiesa commemora tutti i fedeli defunti, cioè la schiera innumerevole dei figli di Dio che si trovano ancora nel purgatorio;uomini come noi, e come noi chiamati da Dio Creatore e Padre a un destino di eternità.
In effetti, dopo aver dato dignitose lodi ieri a quelli dei suoi figli che godono de la felicità celeste, la Chiesa, come madre compassionevole, subito dopo, prende cura con le sue preghiere, delle anime dei suoi altri figli che gemiscono ancora nel purgatorio.Questa commemorazione, complemento della festa di tutti i Santi, mette in azione il dogma della "comunione dei Santi". La terra (Chiesa militante), il purgatorio (Chiesa sofferente) e il Cielo (Chiesa trionfante) formano la stessa Chiesa di Gesù e siamo tutti fratelli. La commemorazione dei morti quindi, non costituisce tanto un giorno de rimpianto, ma piuttosto di speranza. Il pensiero dei morti ci stimola a pregare per loro, ma serve ancor più a noi per una riflessione sulla nostra esistenza, sul senso della nostra storia e sul nostro orientamento a Dio C'è una verità assoluta: nessuno, per quanto faccia, esce vivo dalla vita. Bisogna integrare dunque la morte nell'esperienza della nostra vita, per affrontarla con atteggiamenti di fede e di speranza.
E le letture delle messe, in suffragio dei defunti, di questa liturgia sembrano scelte apposta per gettare la luce chiara sul mistero della morte e dell'aldilà: Il profeta Isaia annuncia che il Signore "eliminerà la morte per sempre e asciugherà le lacrime su ogni volto”Giobbe dichiara: "vedrò Dio..e i miei occhi lo contempleranno" Il libro della sapienza afferma inoltre che " Le anime dei giusti sono nella mano di Dio.."
Gesù è stato più esplicito "chiunque vede il Figlio e crede in lui ha la vita eterna", ed egli precisa: "Io lo risusciterò nel ultimo giorno" (Gv6,40), per rivelare più avanti che: "Nella casa del Padre mio c'è molto posto. Io vado a prepararvi un posto. Tornerò e vi prenderò con me. Cosi anche voi sarete dove io sono" (Gv14, 2-3)
Queste splendide verità cristiane vengono a dirci che la morte non è l'ultima cosa. Ultima è la risurrezione in Cristo, la vita eterna in Dio ed il sempiterno riposo.

Abbè Joseph Ndoum (tratto dalla newsletter comboninsieme)

martedì 16 ottobre 2012

Rispondere all'Amore si può...


RITIRO VOCAZIONALE ASSISI, 20-25 AGOSTO 2012

Speciali, forti, pieni, luminosi, intensi, piacevoli. Così sono stati i giorni trascorsi da noi ragazze partecipanti al Corso vocazionale Rispondere all’amore si puo’ presso la fraternità delle Suore del Cuore Immacolato di Maria di Assisi. Anna, Monica, Mariarosa, Emanuela e Alessandra, quattro siciliane e un’intrusa milanese che il Signore ha voluto far incontrare in questo ritiro e unire in una bellissima amicizia; bellissima perché ha il sapore dell’allegria e dell’entusiasmo di chi ha incontrato Gesù e ne è rimasto affascinato. 



In questi giorni abbiamo infatti ricevuto il gioioso regalo di incontrare Gesù: nella lettura e meditazione del Vangelo, nei momenti di adorazione, nelle preghiera quotidiana, nella Santa Messa; poterci avvicinare a Lui per mettere nelle sue mani le nostre vite e chiedere che ne faccia quello che Lui solo desidera. All’inizio fa paura…il Signore è esigente e sappiamo che se ci lasciamo condurre da Lui potrebbe portarci su strade grandi, spaventosamente grandi, che magari non coincidono con i nostri programmi o pianificazioni “umane”. Ma è un rischio che si deve correre, se si desidera una vita piena, che abbia un senso e un sapore unico, diverso da quello con cui il mondo e la società vogliono soffocarci. E poi, quando ti butti, quando decidi di correre questo rischio, il Signore ti ripaga regalandoti la grazia del Suo incontro, la gioia di affidarti e fidarti di Qualcuno che ti vuole bene e che conosce dove sta la tua VERA FELICITA’, perché è Lui che l’ha pensata per te, da sempre. 

Suor Maria Rosaria, Suor Consuelo e Don Luca con le loro parole e il loro affetto ci hanno guidato nelle riflessioni, nell’ascolto della Parola, nei momenti “creativi”, e per le strade di Assisi alla scoperta di nuove realtà cristiane. Tutto questo ci ha portato alla conoscenza più profonda di noi stesse e dei desideri più veri del nostro cuore e che adesso tornate a casa vogliamo vivere nella quotidianità, attraverso propositi concreti. Ci riusciremo? Solo se saremo fedeli alla preghiera e a noi stesse. In fondo vivere la propria vocazione è semplicemente ESSERE SE’ STESSI, ESPRIMERE CIO’ CHE DI PIU’ VERO SI HA NEL CUORE, e adesso che l’abbiamo scoperto sarà un po’ più facile camminare. E sì, perché il cammino non finisce con questo ritiro, anche se le cose si sono fatte più chiare non siamo arrivate ancora da nessuna parte…la strada che porta a Gesù non è fatta per sentirsi arrivati, ma per rimettersi sempre in viaggio dopo una sosta ristoratrice. L’importante è camminare dietro ai nostri piccoli SI quotidiani. 

Non resta che dire… rispondere all’amore SI può!

Alessandra

mercoledì 3 ottobre 2012

"Spezzare il pane per tutti i popoli": Ottobre missionario 2012

Già da qualche giorno è entrato ottobre, il mese dedicato alle missioni. Salutiamo l'arrivo di questo importante momento unendoci alla preghiera per le missioni nel mondo.
Ecco il saluto di Don Gianni Cesena, direttore della fondazione Missio:
"Nel giorno in cui si festeggia Santa Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle missioni, inizia l’ottobre missionario destinato ad accrescere nelle nostre comunità la coscienza dell’universalità della Chiesa, con particolare attenzione alle Chiese del Sud del mondo. Insieme al materiale per l’animazione proposto da Missio, lo slogan sollecita una riflessione sull’eucaristia e rimanda all’importante appuntamento del Congresso eucaristico nazionale che si svolgerà ad Ancona il prossimo anno"
Il materiale per le animazioni è scaricabile al seguente link.

venerdì 28 settembre 2012

Beatificazione di Fra Gabriele Allegra



Domani, presso la Basilica Cattedrale "Maria SS Annunziata" di Acireale,  verrà beatificato Fra Gabriele Allegra.

Il frate francescano, missionario in Cina, ha tradotto la Bibbia in lingua cinese e rischiato la vita durante il regime comunista. Grande amico dei poveri,  è stato confessore della fraternità delle Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria in Cina.

Per saperne di più sulla vita del beato http://www.ofs.it/content/fra-gabriele-allegra-sar%C3%A0-beato.

giovedì 20 settembre 2012

Testimonianza di una piccola pellegrina



La Terra Santa è un luogo speciale! E’ il luogo dell’incontro a tu per tu con Gesù. 

Non è un viaggio come tanti, non c’è quell’emozione forte di visitare un luogo che per te ha solo un’ importanza particolare…è un qualcosa di vivo che sperimenti, che senti dentro e che ti coinvolge personalmente perché sa di familiarità. 

Dal 10 al 18 agosto ho partecipato al Pellegrinaggio proposto per i giovani della Famiglia di don Ottorino, organizzato in onore del 50° anno dalla nascita della Pia Società di San Gaetano. 

Conoscevo solo pochi dei miei compagni d’avventura, ma da subito c’è stata sintonia e mi sono sentita…in famiglia! E così 20 giovani provenienti in parte da Crotone, in parte da Monte Rotondo, e ancora da Vicenza, insieme a 5 Sacerdoti, 2 Diaconi e una Sorella nella diaconia, ci siamo immersi in quella che è stata l’esperienza più bella dell’incontro con un Gesù Vivo, Reale, Vero Dio…ma anche vero uomo come noi! 


Con fatica abbiamo scalato la montagna del Tabor, dove Gesù, davanti ai suoi discepoli, si è Trasfigurato; abbiamo attraversato su di un battello di legno il lago di Tiberiade, dove Gesù ha chiamato i suoi discepoli ed è andato incontro a loro camminando sulle acque; a Cafarnao abbiamo sperimentato il calore familiare della casa di Pietro che il Figlio di Dio era solito frequentare; abbiamo camminato in silenzio nel deserto roccioso, dove Gesù è stato tentato e dove sembrava quasi vedere il buon samaritano soccorrere il viandante aggredito dai briganti; con il rinnovo delle promesse battesimali al fiume Giordano, siamo stati benedetti con la stessa acqua con cui Lui è stato battezzato; siamo stati in contemplazione a Nazareth, davanti alla casa di Maria e a Betlemme, nella grotta dove Gesù è nato, noi come pastori adoranti; e infine Gerusalemme si è presentata davanti ai nostri occhi, con i luoghi della Passione, il luogo della sua crocifissione e il Santo Sepolcro. 

A Tabga, il luogo del Primato di Pietro, sono state proprio le nostre Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria ad accoglierci e gli incontri fatti con i fra Mario e Suor Magidha (fmcim) a Gerico; nell’Orto degli Ulivi con fra Mario e a Gerusalemme e con le Suore Dorotee dell’Istituto “Effatà” per i bambini sordi di Betlemme, sono stati molto significativi per noi, perché ci hanno fatto capire in che situazione versa oggi Israele, una situazione tutt’altro che facile sia dal punto di vista religioso che politico, aria che anche noi, seppur in minima parte, abbiamo respirato. 

Partecipare a questo Pellegrinaggio, per me, è stato un dono. È così che l’ho vissuto fin dall’inizio. Fino a qualche tempo fa la Terra di Gesù era qualcosa di irraggiungibile e lontana, ma mi rendo conto che il Signore stravolge sempre i nostri progetti e ci sorprende per farci capire che ci ama e fa sul serio con noi! 

E’ impossibile per me trovare le parole adatte per descrivere quello che significa essere lì! Ognuno di noi ha vissuto questo viaggio in maniera differente. 

Non c’è un luogo che è stato per me più importante di altri, ogni cosa ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore perché leggere il Vangelo lì, in quei luoghi, è stato bellissimo…mai il Vangelo è stato così…Vivo ai miei occhi…Vivo alle mie orecchie…mai è sceso così in profondità nel mio cuore coinvolgendo tutti i miei sensi! È stato come stare ventiquattr’ore su ventiquattro, per otto giorni, in adorazione davanti al Tabernacolo aperto. Siamo stati con Gesù che si è fatto nostro compagno di viaggio, cercando di rivivere come Lui ha vissuto…Come Gesù! Come Gesù chiamati a donarci e a condividere la nostra vita con chi ci era accanto. 

Nominerò solo due dei luoghi che mi hanno spinto a vivere un’ esperienza forte: innanzitutto il Santo Sepolcro! Fa impressione, entrando in quella piccola grotta, sapere che la lastra di pietra che tocchi ha accolto il corpo senza vita di Gesù, ma anche che quelle pietre hanno visto per prime il corpo di Gesù Vivo, Glorioso, Risorto! È lì che ho sentito forte l’invito ad uscire dal mio sepolcro, magari imbiancato, bello all’apparenza, ma sempre il luogo del mio egoismo, dove mi rinchiudo spesso perché mi fa comodo! E poi Tabga, il luogo del Primato di Pietro! Mi stupisce come Gesù, Risorto, ritorna, quasi corre a trovare i suoi discepoli nella loro quotidianità: loro stanno pescando! E poi, il dialogo tra Pietro e Gesù: dopo aver chiesto per due volte “mi ami, Pietro?”, Gesù riceve in risposta un “ti voglio bene” da lui e, alla terza volta è Gesù che si abbassa al livello di Pietro e chiede “mi vuoi bene?”. Mi stupisce tutto questo! Fa crollare in me tutte le mie paure! La paura di affrontare cose nuove, di vivere la mia quotidianità perché è lì che il Signore viene a trovarmi! Ed è Lui che si abbassa al mio livello! 

Ciò che posso dire è di essermi sentita amata follemente da Lui! Tanti doni ricevuti li scoprirò strada facendo…per adesso ringrazio il Signore per questa esperienza, pronta a vivere la mia quotidianità essendo, con la mia stessa vita, testimone del suo amore…chiedendo a Lui la forza e il coraggio di imparare, ogni giorno, ad essere come Lui: pane spezzato per i fratelli! 



Diana Maria Oppedisano

sabato 15 settembre 2012

19 anni fa moriva Don Pino Puglisi


Ricorre oggi il 19 anniversario della feroce uccisione di Don Pino Puglisi, assassinato di fronte la porta di casa sua il 15 settembre 1993. Nel pomeriggio alle 18, sara' celebrata una messa in cattedrale dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, insieme a monsignor Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole e presidente della fondazione 'Giovanni Paolo II'. Nell'occasione saranno ordinati quattro nuovi sacerdoti. Ci uniamo nella preghiera per questo grande sacerdote, presto Beato, che ha dato un esempio di Amore Cristiano fino al sacrificio di sé: grazie Don Pino!

martedì 4 settembre 2012

Settembre: intenzioni affidate dal Papa e dai vescovi italiani all'Apostolato della preghiera

Generale: perché i politici agiscano sempre con onestà, integrità e amore della verità.

Missionaria: perché aumenti nelle comunità cristiane la disponibilità al dono di missionari, sacerdoti e laici, e di risorse concrete in favore delle Chiese più povere.

Vescovi: l'azione  delle aggregazioni laicali, dei gruppi e dei movimenti sia fermento evangelico e profezia incisiva nella Chiesa e nella comunità civile.

mercoledì 15 agosto 2012

Buona festa dell'Assunzione!

Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria 

Madre della gioia, Stella del mattino, Rifugio dei peccatori, Consolazione di tutti coloro che si sentono disperati e soli, ci consacriamo in modo specialissimo al tuo Cuore Immacolato.
Insegnaci Tu a portare l’Amore a chi non ha conosciuto l’Amore, l’Unità là dove c’è divisione e solitudine, la Gioia della risurrezione dove c’è morte, il Cielo dove regna l’inferno.

Rendi puri il nostro cuore, la nostra anima, i nostri pensieri e proteggici dagli attacchi del maligno. Vogliamo imparare da Te la perfetta umiltà perché sul silenzio del nostro io possa parlare il Verbo. Maria, Regina della Pace, insegnaci ad essere portatori di Pace, strumenti dell’Amore, sempre attenti alla voce dello Spirito Santo.

Madre dell’Amore insegnaci Tu il pieno e perfetto abbandono alla Volontà del Padre, perché possiamo imparare a ripetere sempre il nostro fiat, il nostro Eccomi!

venerdì 3 agosto 2012

Corso vocazionale Assisi 20-25 agosto


Si può rispondere all'amore!




Il corso vocazionale è un viaggio dentro di te per imparare a guardarsi con occhi nuovi, conoscere il meglio di sé e scoprirsi amati "prima” ancora di venire all’esistenza. Un ‘Amore che precede, sostiene, accompagna e spinge a Rispondere al suo amore… e sui i passi di Francesco d’Assisi per intraprendere nuovi stili di vita.Condivideremo momenti di riflessioni, la preghiera, la fraternità e la bellezza nel visitare i luoghi di Francesco e Chiara. Ci aiuteranno a vivere questi giorni don Luca e le suore della fraternità Casa Madre Caterina. L’esperienza date le sue caratteristiche prevede la partecipazione di un numero limitato di persone.
Luogo: Assisi “Casa Madre Caterina” via Cristofani n.15, presso la fraternità delle Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria.

Come raggiungerci: dalla stazione dei pulmann che sale ad Assisi scendere alla fermata di Santa Chiara. Superare Santa Chiara continuare la strada che porta al Vescovado .. ti trovi in via Cristofani. 
Clicca su questo link per visualizzare la mappa su Google Maps.

giovedì 2 agosto 2012

Il perdono di Assisi

Da mezzogiorno del 1 agosto a mezzanotte del 2 agosto si può lucrare l'indulgenza plenaria con il Perdono di Assisi. Non sciupiamo questa occasione che Gesù ci ha dato per mezzo di San Francesco.

A questo link le condizioni per il Perdono di Assisi.

giovedì 12 luglio 2012

I cento anni di Suor Liberina su Repubblica


A questo link trovate le foto del festeggiamento per i cento anni di suor Liberina pubblicate su Repubblica

lunedì 4 giugno 2012

Il Convegno missionario giovanile è colori, è festa, è vita!




Ciao a tutti! Mi chiamo Francesca, ho 24 anni e scrivo da Reggio Calabria. Non è semplice racchiudere in poche righe i momenti di questa esperienza che definisco unica, ma soprattutto ricca di spunti per riflettere.
Questa per me è la prima partecipazione al COMIGI , grazie alla proposta fattami da sr Consuelo e se dovessi definirlo, direi che COMIGI è colori, è festa, è vita.

Il tema di quest'anno dal nome “da discepoli a testimoni”, ci ha visti coinvolti nei panni dell 'apostolo Pietro. Come lui, siamo tutti discepoli e siamo tutti testimoni e soprattutto come ci faceva notare Don Amedeo Cristino non si smette mai di essere discepoli e mai di essere testimoni.
Siamo sempre discepoli, è Dio che ci guida nella nostra missione, siamo chiamati a confermare la nostra fede ogni giorno, siamo anche testimoni, ed è un dovere esserlo, è nostro dovere farci promotori del Vangelo per chi non ha ancora visto la bellezza, l'amore e il senso della vita che è nella Parola.

Ogni giorno come Pietro siamo chiamati a gettare le reti, ogni giorno siamo chiamati a scegliere. Dio non ci impone di seguirlo o di amarlo, lui ci ama e spera che noi facciamo lo stesso. Tutti siamo come Pietro, figli di un Padre che ci chiama, e molte volte ci coglie impreparati poiché non riusciamo a rispondere alla sua chiamata e ed essere testimoni di questo amore grande. Personalmente, mi sento continuamente chiamata da quel Padre che non ti condanna se sbagli ma è di conforto ed è lo stesso padre che ci indica la strada, accogliendoci come nella parabola del figliol prodigo. Così facendo ci ama, senza molte parole e ci invita a fare lo stesso con gli altri, ci invita in questo modo ad essere testimoni, ci manda missionari “semplici come colombe, arguti come serpenti”.

Mi è capitato in quei giorni di prendere a caso un segnalibro, che riportava la seguente citazione:
“tu sei prezioso ai miei occhi io ti amo!”(IS. 43,4 )


e allora mi sono detta se Dio mi ama, ci ama ,che paure possiamo avere, se siamo qui e in un certo senso siamo stati scelti. Sentiamoci forti, e sentiamoci vivi, missionari dell'amore che riceviamo ogni giorno.

Il Comigi è stato motivo di crescita personale, spunto per riflettere, ognuno mi ha lasciato qualcosa, anche chi mi ha donato solo uno sguardo, un sorriso, mi ha già dato tanto. Voglio fare tesoro di tutto questo e diventare missionaria a partire dalla piccola realtà, affinchè quanto detto e appreso non rimangano solo belle parole date dall'entusiasmo. Comigi può essere l'inizio o la continuazione di un cammino, lungo, forse difficile, ma pieno di gioia, ne sono convinta. Tutti siamo missionari. Lo sono tutti coloro che hanno nuovi occhi per vedere ciò che ancora gli altri non percepiscono. E' nostro dovere essere testimoni non solo con le parole, ma con i piccoli gesti e la preghiera.

Nel corso del convegno sono stata particolarmente colpita dalle parole di padre Mario Bartolino, missionario passionista. Provo a riassumere in semplici frasi la carica emotiva che mi ha trasmesso. Essere missionari del vangelo Vuol dire mettere in pratica i valori che studiamo e apprendiamo. Chi se non un uomo come padre Mario può definirsi missionario? Sentirsi missionari è come avere una vocazione per la giustizia, essere missionari ci impone la difesa verso i più deboli, verso coloro che non hanno la forza, il coraggio, gli strumenti o la possibilità di far valere i propri diritti.

Molte volte ci definiamo cristiani e missionari ma poi giudichiamo e voltiamo le spalle al prossimo ed è proprio questo a mio avviso che va cambiato. La missione inizia da ora, inizia nelle nostre case, nella nostra vita e poi si estende ai confini del mondo.

Credo che il male di queste generazioni sia l'indifferenza ed è proprio questa che dobbiamo combattere con il nostro spirito missionario, cercando di mettere in pratica il Vangelo, con i fatti, impegnandoci concretamente nella realizzazione di nuovi modi di pensare, di accogliere, di vivere con l'altro e nel rispetto dell'altro. Come ha detto padre Bartolini, riferendosi allo sterminio di interi popoli indigeni, molte atrocità, si sono consumati nella totale indifferenza da parte di stati e istituti religiosi. Non è da meno ciò che succede oggi per le strade e nelle case, dove storie di violenze, abusi si registrano sotto lo sguardo indifferente di chi non intende prendersi le proprie responsabilità. Impegniamoci dunque in una lotta quotidiana, mettiamo in pratica i valori del Vangelo e gli insegnamenti di Gesù.

Grazie per l'amore che mi avete donato, auguro a me stessa e a tutti voi un buon cammino e una buona missione e spero di ritrovarvi tutti al prossimo comigi!
Francesca Scilla

lunedì 30 aprile 2012

Segui in diretta il Comigi 2012!

Sul sito http://www.giovani.missioitalia.it/ è possibile seguire in diretta LiveStream il Convegno Missionario Giovanile che si sta svolgendo in questi giorni a Frascati.


lunedì 2 aprile 2012

Preghiamo durante la Settimana Santa

La Croce è troppo pesante


Signore,
la croce è troppo pesante per te
e tuttavia tua la porti
perché il Padre lo vuole, per noi.
Il suo carico è superiore alle tue forze
e tuttavia tu non la rifiuti.
Cadi, ti rialzi e prosegui ancora.

Insegnami a capire che ogni vera sofferenza
presto o tardi, in un modo o nell'altro
risulterà alla fine troppo pesante
per le nostre spalle,
perché non siamo creati per il dolore,
ma per la felicità.

Ogni croce sembrerà superiore alle forze.
Sempre si udirà il grido stanco
e pieno di paura: "Non ne posso più!".
Signore, aiutami ini quell'ora
con la forza della tua pazienza e del tuo amore
affinché non mi perda d'animo.
Tu sai quanto grande può essere
il peso di una croce.

Non ci imputare il diventar deboli,
ma aiutaci a rialzarci.
Rinnovami nella pazienza,
infondimi la tua forza nell'anima.
Allora mi rialzerò di nuovo,
accetterò il mio peso e andrò oltre.

(Romano Guardini)

martedì 20 marzo 2012

Grande Festa a Reggio Calabria!

Ti aspettiamo a Reggio Calabria per festeggiare i cento anni di presenza del nostro Istituto! Grande festa da mercoledì 21 a Domenica 25 marzo... Ringraziamo Gesù per questo dono!


sabato 14 gennaio 2012

Luce verticale! Il giudice ragazzino . . .

 
 Così si esprime una delle ragazze che ha visto il film una “Luce verticale”

Vi ringrazio davvero per avermi dato la possibilità di guardare il film-documentario di Salvatore Presti sulla figura e la storia del giudice Rosario Livatino.
Come hai potuto notare, ho letto tutto di un fiato il libricino che accompagna il video e sin da allora ho provato delle forti emozioni. Conoscevo in parte la profondità e lo spessore di quello che forse è più notoriamente ricordato come il "giudice ragazzino" ma mi ha immensamente colpito come il dott. Presti abbia saputo ricostruirne la vicenda umana guardandone in profondità lo spirito, il meraviglioso retroscena...
Da Siciliana continuo a sentirmi fiera del fatto che vi siano stati o vi siano uomini come Livatino, uomini che non cedono alla corruzione, che con spirito di dedizione e sacrificio fanno dei propri "talenti" un'arma per migliorare la società, per rendere questo nostro mondo migliore di quanto non sia.  Poi però qualcuno arresta quello slancio ma non può oscurarne la luce. Ecco cosa ha fatto Presti, ha consentito a me e a molti, moltissimi altri di conoscere, di capire, di guardare oltre, come era solito fare Livatino, forse anche a partire da quella visita mattutina in chiesa, a tutti sconosciuta ma fonte da cui attingere forza...
E poi le interviste, le dichiarazioni, e l'attenzione per i particolari...

Sarebbe meraviglioso per me un giorno, spero non molto lontano, poter parlare, conoscere in qualche modo Salvatore Presti, un regista da cui trapela una grande anima.
Ti chiedo dunque cortesemente di voler inoltrare o comunicare nella modalità che ritieni più opportuna questa mia breve riflessione al dott. Salvatore Presti

Ringraziando te per la collaborazione ed il dott. Presti per l'eventuale attenzione che vorra’ rivolgermi, colgo l'occasione per augurarvi Buone Anno !

Cordialità.
Antonella Brucato





lunedì 9 gennaio 2012

9 gennaio 2012 anno di preparazione al bicentenario dalla nascita di Madre M. Caterina

Dall'omelia di P. Pietro Sorci (ofm) per il giorno di apertura del bicentenario dalla nascita di Madre Caterina Troiani:  Con la sua dedizione a tutti, senza distinzione di razza, lingua, cultura e religione, in terra islamica, madre Caterina come aveva fatto proprio in Egitto, a Damietta, 650 anni prima, Francesco di Assisi ha anticipato profeticamente l'ecumenismo del concilio Vaticano II e del secolo  XX.

PREGHIERA:
 

sabato 7 gennaio 2012

Capodonno indimenticabile in convento:Aniello e Rosalba

Francesco d'Assisi diceva:"La madre di un frate è la la madre di tutti i frati". Per noi i parenti di una sorella sono nostri familiari. Vogliamo dire grazie a Aniello e Rosalba per questi giorni trascorsi in armonia... Insieme abbiamo pregato...condiviso...  Grazie a te Rosalba per il tuo servizio in cucina fatto con amore e dedizione. Grazie a te Aniello per la capacità di essere intraprendente.... ironico e affettuoso. Il Signore vi benedica! Vi attendiamo a palermo per festeggiare i vostri 40° anni di matrimonio...

martedì 3 gennaio 2012

GIOVANI IMPEGNATI !

Un mondo migliore è possibile a cominciare da noi stessi!

“Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell'oceano, ma se non la facessimo l'Oceano avrebbe una goccia in meno.”

L'uomo qualunque ha la possibilità di modificare la vita feriale mediante azioni e scelte quotidiane, partendo da un livello personale fino ad un livello globale, nell'ottica di creare un nuovo rapporto con le cose, con le persone, con la natura e con la mondialità. Non bisogna diventare degli eroi o essere dei santi per mettere in pratica i nuovi stili di vita; è sufficiente essere semplici cittadini, responsabili e solidali; cristiani davvero autentici e attivi. Lo scopo è quello di rispondere meglio alle esigenze di oggi creando un mondo migliore, quello sognato anche per le generazioni future. Anche il Santo Padre invita infatti a costruire "un mondo migliore" nell'attesa che venga "il mondo realmente migliore": un impegno nell'oggi che passa, dunque, con lo sguardo rivolto al domani che sarà per sempre.
Sempre più uomini d’oggi sentono il bisogno di dare il proprio contributo affinché ciò si realizzi: pensiamo per esempio a tutti quei movimenti o associazioni o semplicemente gruppi spontanei di cittadini che resisi conto della gravità della situazione economica, politica, socio-culturale mettono insieme le proprie idee per innescare un processo di cambiamento possibile. Così per esempio Maurizio Pallante, saggista italiano, ha iniziato a parlare anche nel nostro Paese di “decrescita felice” sull’impronta di quanto fatto per la prima volta nel 2002 da Serge Latouche, associando a questo concetto quello della sobrietà, fondamentali per il perseguimento di una vita diversa. Si punta ad elaborare nuovi indicatori di benessere sociale, superando il tradizionale ed esclusivo ricorso al PIL(Prodotto Interno Lordo) e proponendo il BIL (Benessere Interno Lordo) o il FIL (Felicità Interna Lorda). Rimandiamo per un approfondimento al sito http://decrescitafelice.it
A questo filone di pensiero si collega anche Francesco Gesualdi, già allievo di don Milani, e fondatore e coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo a Vecchiano (Pisa) che si propone di analizzare le cause profonde dell’emarginazione, di definire strategie a difesa dei diritti degli ultimi e di ricercare nuove formule economiche capaci di garantire a tutti la soddisfazione dei bisogni fondamentali.
A tal proposito egli parla della necessità di instaurare anche un nuovo rapporto con le cose, passando dal consumismo al consumo critico, dalla dipendenza alla sobrietà, dall’usa e getta al riutilizzo e recupero.
Per un approfondimento segnaliamo il volume di Francesco Gesualdi, “Manuale per un consumo responsabile: dal boicottaggio al commercio equo e solidale”, Feltrinelli Editore, 1999.
Antonella Brucato


Giornata mondiale della Pace


L’OPINIONE DI… Benedetto XVI

1. Educare i giovani alla giustizia e alla pace
Il Santo Padre Benedetto XVI ha scelto il seguente tema per la celebrazione della 45ª  Giornata Mondiale della Pace del prossimo 1° gennaio 2012: «EDUCARE I GIOVANI ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE». Il tema entra nel vivo di una questione urgente nel mondo di oggi: ascoltare e valorizzare le nuove generazioni nella realizzazione del bene comune e nell’affermazione di un ordine sociale giusto e pacifico dove possano essere pienamente espressi e realizzati i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo.
Risulta quindi un dovere delle presenti generazioni quello di porre le future nelle condizioni di esprimere in maniera libera e responsabile l’urgenza per un “mondo nuovo”. La Chiesa accoglie i giovani e le loro istanze come il segno di una sempre promettente primavera ed indica loro Gesù come modello di amore che rende «nuove tutte le cose» (Ap 21,5).
I responsabili della cosa pubblica sono chiamati ad operare affinché istituzioni, leggi e ambienti di vita siano pervasi da umanesimo trascendente che offra alle nuove generazioni opportunità di piena realizzazione e lavoro per costruire la civiltà dell’amore fraterno coerente alle più profonde esigenze di verità, di libertà, di amore e di giustizia dell’uomo.
I giovani dovranno essere operatori di giustizia e di pace in un mondo complesso e globalizzato. Ciò rende necessaria una nuova “alleanza pedagogica” di tutti i soggetti responsabili. Il tema preannuncia una preziosa tappa del Magistero proposto da Benedetto XVI nei Messaggi per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, iniziato nel segno della verità (2006: «Nella verità la pace»), proseguito con le riflessioni sulla dignità dell’uomo (2007: «Persona umana, cuore della pace»), sulla famiglia umana (2008: «Famiglia umana, comunità di pace»), sulla povertà (2009: «Combattete la povertà, costruire la pace»), sulla custodia del creato (2010: «Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato») e sulla libertà religiosa (2011: «Libertà religiosa, via per la pace»), e che ora si rivolge alle menti e ai cuori pulsanti dei giovani: «Educare i giovani alla giustizia e alla pace».