giovedì 20 settembre 2012

Testimonianza di una piccola pellegrina



La Terra Santa è un luogo speciale! E’ il luogo dell’incontro a tu per tu con Gesù. 

Non è un viaggio come tanti, non c’è quell’emozione forte di visitare un luogo che per te ha solo un’ importanza particolare…è un qualcosa di vivo che sperimenti, che senti dentro e che ti coinvolge personalmente perché sa di familiarità. 

Dal 10 al 18 agosto ho partecipato al Pellegrinaggio proposto per i giovani della Famiglia di don Ottorino, organizzato in onore del 50° anno dalla nascita della Pia Società di San Gaetano. 

Conoscevo solo pochi dei miei compagni d’avventura, ma da subito c’è stata sintonia e mi sono sentita…in famiglia! E così 20 giovani provenienti in parte da Crotone, in parte da Monte Rotondo, e ancora da Vicenza, insieme a 5 Sacerdoti, 2 Diaconi e una Sorella nella diaconia, ci siamo immersi in quella che è stata l’esperienza più bella dell’incontro con un Gesù Vivo, Reale, Vero Dio…ma anche vero uomo come noi! 


Con fatica abbiamo scalato la montagna del Tabor, dove Gesù, davanti ai suoi discepoli, si è Trasfigurato; abbiamo attraversato su di un battello di legno il lago di Tiberiade, dove Gesù ha chiamato i suoi discepoli ed è andato incontro a loro camminando sulle acque; a Cafarnao abbiamo sperimentato il calore familiare della casa di Pietro che il Figlio di Dio era solito frequentare; abbiamo camminato in silenzio nel deserto roccioso, dove Gesù è stato tentato e dove sembrava quasi vedere il buon samaritano soccorrere il viandante aggredito dai briganti; con il rinnovo delle promesse battesimali al fiume Giordano, siamo stati benedetti con la stessa acqua con cui Lui è stato battezzato; siamo stati in contemplazione a Nazareth, davanti alla casa di Maria e a Betlemme, nella grotta dove Gesù è nato, noi come pastori adoranti; e infine Gerusalemme si è presentata davanti ai nostri occhi, con i luoghi della Passione, il luogo della sua crocifissione e il Santo Sepolcro. 

A Tabga, il luogo del Primato di Pietro, sono state proprio le nostre Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria ad accoglierci e gli incontri fatti con i fra Mario e Suor Magidha (fmcim) a Gerico; nell’Orto degli Ulivi con fra Mario e a Gerusalemme e con le Suore Dorotee dell’Istituto “Effatà” per i bambini sordi di Betlemme, sono stati molto significativi per noi, perché ci hanno fatto capire in che situazione versa oggi Israele, una situazione tutt’altro che facile sia dal punto di vista religioso che politico, aria che anche noi, seppur in minima parte, abbiamo respirato. 

Partecipare a questo Pellegrinaggio, per me, è stato un dono. È così che l’ho vissuto fin dall’inizio. Fino a qualche tempo fa la Terra di Gesù era qualcosa di irraggiungibile e lontana, ma mi rendo conto che il Signore stravolge sempre i nostri progetti e ci sorprende per farci capire che ci ama e fa sul serio con noi! 

E’ impossibile per me trovare le parole adatte per descrivere quello che significa essere lì! Ognuno di noi ha vissuto questo viaggio in maniera differente. 

Non c’è un luogo che è stato per me più importante di altri, ogni cosa ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore perché leggere il Vangelo lì, in quei luoghi, è stato bellissimo…mai il Vangelo è stato così…Vivo ai miei occhi…Vivo alle mie orecchie…mai è sceso così in profondità nel mio cuore coinvolgendo tutti i miei sensi! È stato come stare ventiquattr’ore su ventiquattro, per otto giorni, in adorazione davanti al Tabernacolo aperto. Siamo stati con Gesù che si è fatto nostro compagno di viaggio, cercando di rivivere come Lui ha vissuto…Come Gesù! Come Gesù chiamati a donarci e a condividere la nostra vita con chi ci era accanto. 

Nominerò solo due dei luoghi che mi hanno spinto a vivere un’ esperienza forte: innanzitutto il Santo Sepolcro! Fa impressione, entrando in quella piccola grotta, sapere che la lastra di pietra che tocchi ha accolto il corpo senza vita di Gesù, ma anche che quelle pietre hanno visto per prime il corpo di Gesù Vivo, Glorioso, Risorto! È lì che ho sentito forte l’invito ad uscire dal mio sepolcro, magari imbiancato, bello all’apparenza, ma sempre il luogo del mio egoismo, dove mi rinchiudo spesso perché mi fa comodo! E poi Tabga, il luogo del Primato di Pietro! Mi stupisce come Gesù, Risorto, ritorna, quasi corre a trovare i suoi discepoli nella loro quotidianità: loro stanno pescando! E poi, il dialogo tra Pietro e Gesù: dopo aver chiesto per due volte “mi ami, Pietro?”, Gesù riceve in risposta un “ti voglio bene” da lui e, alla terza volta è Gesù che si abbassa al livello di Pietro e chiede “mi vuoi bene?”. Mi stupisce tutto questo! Fa crollare in me tutte le mie paure! La paura di affrontare cose nuove, di vivere la mia quotidianità perché è lì che il Signore viene a trovarmi! Ed è Lui che si abbassa al mio livello! 

Ciò che posso dire è di essermi sentita amata follemente da Lui! Tanti doni ricevuti li scoprirò strada facendo…per adesso ringrazio il Signore per questa esperienza, pronta a vivere la mia quotidianità essendo, con la mia stessa vita, testimone del suo amore…chiedendo a Lui la forza e il coraggio di imparare, ogni giorno, ad essere come Lui: pane spezzato per i fratelli! 



Diana Maria Oppedisano

Nessun commento:

Posta un commento