sabato 25 maggio 2013

Grazie Padre Pino!

La cerimonia di beatificazione avvenuta oggi per Padre Pino Puglisi ha riempito di gioia i fedeli. Il prato del Foro Italico era pieno di giovani, anziani, bambini che - come piccole formichine - hanno contributo in quel momento, con la loro presenza, a costruire laboriosamente il regno di Dio su questa terra.

Per chi, come me, era un bambino quando Pino Puglisi è stato ucciso, la sua beatificazione è solo un atto formale: per la mia generazione Padre Pino è un esempio della fede testimoniata con fiducia, con orgoglio, con coraggio. Chi è cresciuto a Palermo sa quanto a volte, in certe situazioni, sia difficile dirsi veramente cristiano: perché per vivere il Vangelo non puoi scendere a compromessi anche nelle piccole cose.

Questo Padre Pino lo sapeva benissimo: non si può essere veri cristiani se non nella forza della quotidianità e proprio per questo dava fastidio ai mafiosi. Perché aveva inserito il Pane Vero in quella quotidianità, aveva dato l'opportunità agli abitanti di Brancaccio di seguire un'altra via, di riporre la loro fiducia in Cristo piuttosto che nei boss Graviano.

Il più grande insegnamento che ci lascia è questo: dare la propria vita per gli amici. Per Padre Puglisi tutti erano amici, bisognosi di cure e a tutti doveva annunciare la bellezza del Vangelo. Lo fece anche in punto di morte, quando sorrise ai suoi killer: con quel sorriso - che stamane ci accoglieva al Foro Italico - ha testimoniato l'Amore di Cristo, per Cristo e in Cristo dando coraggio a tutti coloro che oggi (e anche domani purtroppo) non si fermeranno davanti allo strapotere della mafia. Grazie Padre Pino!


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