martedì 8 novembre 2011

Marcia per la Pace ad Assisi - Testimonianza


Il racconto comincia da Perugia. Si respira un clima di festa e di profonda quiete. Il transito ai veicoli è limitato a pochi mezzi e sino ad una certa ora. Dunque ci si può guardare intorno indisturbati e ciò che si nota immediatamente è la presenza di tanta gente, animata dallo stesso spirito, si sente nell’aria. 

Lo sguardo è rapito dai colori, centinaia, no anzi migliaia di bandiere della pace, quella di tutti i colori che era usata dai nonviolenti in Asia e che si vide per la prima volta in Italia alla marcia della pace del 1961, dai cartelloni, dagli striscioni, ciascuno vuol dare la propria testimonianza, che sia il singolo o l’Associazione. 

Non mancano i diversamente abili, le famiglie (neonati nei passeggini), bambini, anziani, gente proveniente da ogni dove. Ecco dunque realizzarsi il desiderio di Capitini: “Si tratterà dell’Unione tra la straordinaria grazia dell’ambiente naturale con quello umano”. 


Durante la marcia, durante quei 24 Km che separano la “laica Perugia” dalla “religiosa Assisi” abbiamo avuto modo di riflettere sulla incredibile intuizione di un “semplice” professore universitario che si è rivelato invece uno dei più grandi maestri di pace e nonviolenza. 

Così quale occasione migliore per testimoniare la solidarietà, il dolore, la rabbia ma anche e soprattutto il desiderio di cambiamento con cui per es. Amnesty International ha richiamato alla mente dei presenti i 1500 morti nel Mediterraneo, facendo sfilare uno di quei barconi dei “viaggi della speranza”, interrogandosi su dove sia l’Europa mentre la tragedia si consuma... Ed ancora significativo quel globo terrestre trasportato da un trattore che potrebbe far pensare: “in che direzione stiamo andando?”. E poi tutte le magliette o gli altri messaggi che ci ricordano quante migliaia di euro vengano investiti nelle spese militari mentre avremmo bisogno soltanto di PACE! 

Ed allora quando un po’ fiacchi per la stanchezza ci si ferma per una breve pausa ecco che alla vista ed al pensiero di tutto ciò, si desidera riprendere veloci il cammino, incoraggiati anche dalla presenza e dalla testimonianza di uomini eccezionali come il missionario p. Alex Zanotelli. È stato bello marciare accanto a lui per un po’, quanta energia, quanto coraggio! 

Come ci si può fermare a guardare, quando in questo frangente storico - politico - sociale tutto sembra procedere al contrario, incontrollato ed incontrollabile? 

Il nostro auspicio e proposito è dunque che la marcia non duri un giorno solo, ma sia incessante, che non ci stanchiamo di andare e di lottare per un mondo più giusto e migliore per tutti gli uomini, quegli uomini in cui Aldo Capitini nutriva grande fiducia ed in cui riponeva grande speranza. Speriamo di non deluderlo! 


Antonella Brucato 
(Associazione V.L.V.)

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